venerdì 22 settembre 2017

Dannato Malloppo!: il contesto storico.

Washington, aprile 1854. Il Senato degli Stati Uniti d'America ratifica l'acquisizione dal Messico delle novecentottanta miglia quadrate acquistate tramite l'intermediazione del Ministro Plenipotenziario James Gadsen il 24 giugno 1853. I nuovi territori sono evidentemente di matrice latino-americana, oltre che selvaggi e inospitali: sono, infatti, tangibili le sacche di resistenza da parte delle tribù native dei Pueblo, dei Navajo e degli Apache. Nonostante ciò, costituiscono la nuova frontiera, un'opportunità per molti: per chi vuole farne un nuovo corridoio per scambi commerciali, per i costruttori di grandi infrastrutture, per i coloni, per gli uomini di affari... e per quelli di malaffare.
Dannato Malloppo! È un romanzo ambientato in quei luoghi e in quel periodo. Quindi, negli anni successivi alla Guerra del Messico e antecedenti quella di Secessione. Un'epoca stimolante in quanto foriera di tanti cambiamenti che avrebbero mutato per sempre la fisionomia politico-sociale degli Stati Uniti. Si cominciava a parlare di progresso, il cui simbolo principale era via ferrata. Emergevano i primi segnali delle problematiche sociali legate all'inevitabile processo che, nel corso dei decenni a seguire, avrebbe portato alla costituzione di una vera società multietnica; mentre, in numerosi ambienti colti, e non solo, lo schiavismo veniva messo in discussione. Dal punto di vista tecnologico, la retrocarica, che ha spadroneggiato nelle produzioni cinematografiche, non era ancora diffusa a livello commerciale, anche se già esistente; mentre tra gli esplosivi alternativi alla polvere da sparo, l'avvento della nitroglicerina era lungi dal divenire.

Insomma, un selvaggio West... particolarmente selvaggio.
Nelle illustrazioni James Gadsen e i territori dell'acquisto Gadsen.
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