domenica 17 settembre 2017

Dannato Malloppo!: approfondimento storico.


Alcune scene del romanzo sono ambientate a Mexican Springs nel 1856. Non si tratta di un luogo fittizio ma di un villaggio che è veramente esistito. Sito nella Contea di Hindalgo, a sud ovest del New Mexico, è ora un villaggio fantasma, spesso meta di turisti.
Il luogo è caratterizzato dalla presenza di una polla d'acqua che favorì l'insediamento di una tribù di Apache, successivamente furono i messicani a colonizzare quel luogo. Dopo l'acquisto Gadsen, il sito entrò a far parte del Territorio del New Mexico e nel 1858 divenne operativa una stazione di ristoro lungo la linea tra St. Luis e S. Francisco. La Guerra di Secessione interruppe il servizio e Mexican Springs divenne un forte delle truppe dell'Unione. Al termine del conflitto, John Eversen in rappresentanza della National Mail and Transportation Company ripristinò il servizio di stazione di ristoro e vi stabilì un centro di smistamento della posta. Contestualmente, il nome del sito fu cambiato in Grant, in onore del Generale dell'Unione. Nelle vicine Pyramids Mountains furono trovate diverse pepite d'argento. Pertanto, fiutando l'affare, William C. Ralston, fondatore della Bank of California, acquisì quei territori e il sito cambiò nuovamente nome in Ralston City. Per l'arrivo dei minatori la popolazione ebbe un incremento esponenziale fino ad arrivare ai tremila abitanti. Purtroppo, la resa delle miniere fu molto al di sotto delle aspettative, così Ralston indirizzò i suoi investimenti altrove. Di conseguenze Ralston City si spopolò quasi completamente. Nel 1870, la Shakespeare Mining Company fece degli investimenti sul sito e diede nuova linfa alle attività di estrazione. La città assunse il nome di Shakespeare. Nel 1929 le miniere furono definitivamente abbandonate e il paese divenne deserto. Ora, la città fantasma di Shakespeare appartiene a un ranch privato. In essa permangono la Butterfield Station – Grant's House costruita nel 1858, il Grant Saloon, lo Stafford Hotel, la Old Mail Station, il General Merchandise, il Powder Magazine, il Mine Superintender House e soprattutto il suggestivo cimitero. Sebbene, le sepolture con iscrizioni siano successive al 1870, il camposanto esiste sin dai primi anni cinquanta: così, nel capitolo Anime senza un nome, l'ho immaginato spoglio e con lapidi anonime.



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