Un low fantasy è un
romanzo, in genere di ambientazione pseudomedievale, dove ci sono
solo umani, ma è fantasy, perché c'è un sistema magico o qualcosa
del genere. Ebbene, la trilogia della Vendetta dell'Immortale ha
caratteristiche opposte al low fantasy. Mi spiego: ci sono razze
umanoidi diverse dagli umani, ma non c'è la magia. O meglio, i maghi
non sono che scienziati e abili illusionisti che usano la loro
conoscenza sui fenomeni fisici per compiere dei prodigi illusori.
La narrazione è
qualitativamente notevole, molto razionale e assai arguta: insomma,
sa come stimolare le sinapsi, e lo fa con leggerezza. I personaggi
che hanno parte attiva nelle vicende non sono numerosissimi, ma
risultano molto ben caratterizzati. Il protagonista, poi, è messo in
scena in una maniera a dir poco magistrale. Un altro aspetto che ho apprezzato è il fatto che faccia riflettere sulle difficoltà che derivano dall'integrazione razziale e sui meccanismi che, nelle popolazioni oppresse e umiliate, fanno scattare la molla dell'odio e del desiderio di rivalsa. Insomma, una lettura
assolutamente consigliata e poi, è opera di un italiano: l'artista
poliedrico Augusto Chiarle che, per l'occasione, si firma con lo
pseudonimo di Karl Guthorm. La Vendetta dell'Immortale è composta
nell'ordine dai seguenti romanzi: Il Signore dei Corvi, Il Sangue dell'Immortale, La Guerra di Storsen. Valutazione 5/5.
Grazie per questa recensione. È una di quelle che ti migliorano la giornata. :)
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