Giusto per chiarire subito le
cose, si tratta di una delle migliori saghe fantasy contemporanee. Le
vicende si snodano in un mondo di semplice durezza e di normale
violenza che strizza l'occhio alla cultura vichinga. Cultura a cui
anche l'etica che contraddistingue la narrazione attinge a piene
mani. Poi, nel passato remoto si celano segreti che forniscono
all'ambientazione un tocco di originalità. La scrittura è in terza
persona, però la visuale è perlopiù quella del protagonista e, in
seguito, dei protagonisti. Infatti, pur essendo un'unica storia, nel
corso della trilogia il cosidetto Mezzo Re protagonista assoluto del
primo romanzo passa gradulamente il testimone a due giovani
personaggi, divenendo un importante comprimario, per poi riprendersi
il centro della scena sul finale. Lo stile narrativo è il punto di
forza dell'autore: fluido, brillante, arguto e ironico, ma anche
essenziale, crudo e cinico quando deve esserlo. Un vero punto di
riferimento nel fantasy moderno. Più che consigliato.
Imprescindibile la lettura almeno del primo romanzo che per impatto
emotivo e coinvolgimento è il migliore. Valutazione 5/5.
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